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Amianto e residui bellici rallentano la Nuova Marna di Sesto Calende, il sindaco: “Criticità impreviste”

La presenza di amianto tra i principali fattori (ma non l'unico) che faranno scalare la consegna delle due opere da 8 milioni di euro complessivi. Il sindaco: “Non sarà pronta per gennaio 2023”

nuova marna Sesto Calende

«La fine dei lavori non sarà il 17 gennaio 2023, come invece inizialmente previsto». Una serie di ritardi impedirà a Sesto Calende di poter festeggiare l’inaugurazione degli spazi della Nuova Marna il prossimo gennaio, data in cui era programmato il taglio del nastro. Fra i diversi cantieri nella città del Ticino, quello sul lungofiume è senza dubbio il più importante, a partite dal costo, 8 milioni complessivi, ma anche per il fatto che he consegnerà ai sestesi una nuova sala civica, un parcheggio interrato e la palestra per la canoa e l’attività nautica sportiva.

Rispondendo alle interpellanze di Insieme per Sesto nel consiglio comunale di ieri sera, martedì 26 aprile, il sindaco Giovanni Buzzi ha spiegato infatti le criticità che hanno fatto slittare il completamento delle opere, al momento poco più che agli scavi. Diversi gli imprevisti e dunque anche i rallentamenti dopo la posa della prima pietra a fine agosto: dai lavori di bonifica bellica e ambientale, come la presenza di una cisterna di gasolio (ancora piena) nel parco giochi, alla rimozione dell’amianto (rinvenute delle lastre sotterrate nei pressi della vecchia fontana) durante i lavori di demolizione degli edifici esistenti.

«Nel corso dello svuotamento degli elementi della Marna è stata rivenuta una tubazione in cemento amianto di 70 metri circa, occultata nel controsoffitto fisso, posto al di sopra del controsoffitto in pannelli visibile nel salone. – spiega Buzzi -. Questo ha “ingannato” le fasi preliminari. Inoltre, le riparazioni avvenute in modo non qualificato hanno portato alla contaminazione di tutto il controsoffitto e la conseguente procedura di bonifica lunga e complessa».

Il cronoprogramma aggiornato è dunque in fase di stesura e a questo punto pare scontata la previsione di un aumento dei giorni «non ancora quantificato». Come sempre spiegato da Buzzi, al momento non sono in previsione incarichi per conoscere costi di gestione e funzionamento.

«Per quanto riguarda la gestione della nuova sala civica – prosegue il sindaco di Forza Italia– non ci saranno gli stessi vincoli di utilizzo presenti per la sede sportiva. Si potrà scegliere se gestione diretta o affidamento tramite gara: l’idea dell’amministrazione è quella di gestire inizialmente lo spazio come una sala comunale, lasciando tuttavia alla prossima amministrazione l’iniziativa di modello gestionale per non ingessare la scelta a fine mandato, come stato fatto in altre occasioni».

Subappalti e delega Colombo

Altro punto fondamentale toccato nell’interpellanza di Insieme per Sesto è la delega “Marna” affidata all’ex sindaco Marco Colombo, incarico rimosso dopo l’avvio dei lavori per permettere al consigliere regionale di concentrarsi sul progetto della ciclabile del Lago Maggiore. Richiamando l’articolo 4 (Controlli di interessi) del consiglio comunale, il gruppo di centrosinistra chiedeva infatti se «il Comune fosse stato informato che l’impresa aggiudicatrice dei lavori (Arco Lavori, ndr.) risulta essere associata con la Enrico Colombo Spa».

«Occorre precisare – risponde Buzzi – che la Enrico Colombo Spa pur appartenendo al consorzio di numerose imprese Arco Lavori non rientra nel raggruppamento di imprese esecutrice dei lavori».

L’articolo 4 del consiglio comunale, ricorda il primo cittadino, ricollega l’obbligo di consiglieri personali di fornire informazioni sui loro interessi personali agli atti che concorrono a determinare. Gli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali permettono che il consigliere possa essere incaricato su studi di determinate materie, escludono invece che la delega implichi la possibilità di assumere atti a rilevanza esterna e tanto meno la possibilità di adottare atti di gestione spettanti agli organi burocratici.

«Nel conferire la delega a Colombo – conclude il sindaco – non sono stati travalicati questi limiti. La facoltà di iniziativa “senza limitazione di sorta” contenute nella delega da me conferita non poteva certo comportare l’adozione di atti a rilevanza esterna di competenza della giunta o di organi gestionali, piuttosto la partecipazione a riunioni, incontri e aspetti inerenti alla comunicazione. La delega non comprendeva l’adozione di atti, se non quelli di competenza in quanto membro del consiglio comunale. A norma di regolamento Colombo non era tenuto a rendere informazioni connesse alla gara di appalto, che è gestita esclusivamente dall’organo tecnico».

«Nessuno pensa che Colombo sapesse prima della gara che una ditta in qualche modo collegata a quella di famiglia potesse essere interessata – risponde Roberto Caielli, tra gli autori dell’interrogazione -. Quando però è stata fatta la gara c’erano tutte le condizioni per mandare una comunicazione».

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Pubblicato il 27 Aprile 2022
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