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Addio all’Albergo Alpino Fiorente: incantò teste coronate ed artisti

Al suo interno verranno realizzati degli appartamenti

A Gignese, lungo la strada che s’inerpica verso la cima del Mottarone, circondato da ville signorili in stile Art Nouveau dai lussureggianti parchi, si trova l’albergo Alpino Fiorente.

La storia dell’Albergo Alpino inizia nella prima metà del XIX secolo quando il parroco trasformò alcuni casolari dell’alpeggio allora chiamato Prato Fiorente, in una locanda.Nei primi anni del ‘900 la locanda fu acquistata dalla famiglia Adami che la trasformò nell’Albergo Alpino, servito dalla Ferrovia del Mottarone sin dal 1911, per poi prendere il nome di Grand Hotel Alpino nel 1925.

Nella Belle Epoque l’albergo alpino fu meta dell’alta borghesia e della nobiltà. Ospitò i reali di Casa Savoia, artisti e compositori come Toscanini, Leoncavallo, Anfossi.

Nel 1934 l’albergo Alpino ospitò la Nazionale di calcio durante il ritiro preparatorio alla Coppa Rimet, che vide trionfare proprio gli azzurri diretti dal leggendario Ct Vittorio Pozzo, l’unico allenatore italiano a vincere due edizioni del mondiale.

Nel 1944 il proprietario dell’Albergo Alpino, Dionigi Falciola fu fatto prigioniero dai fascisti che videro un gruppo di partigiani fuggire dall’albergo. Per aver salva la vita il signor Falciola dovette pagare un ingente riscatto ai propri rapitori, i quali però mantennero la parola a metà, infatti fecero esplodere l’albergo con la dinamite sventrandone una facciata.

Recuperato alla fine delle guerra continuò la sua attività fino al 2017 quando venne chiuso. Ora la gloriosa storia dell’Albergo Alpino Florido è giunta al tramonto, la nuova proprietà provvederà presto alla ristrutturazione dell’edificio, ricavandone degli appartamenti, pur mantenendo intatta la parte esteriore.

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Pubblicato il 21 Maggio 2020
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