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“Sui treni dei frontalieri del Vco non c’è distanza di sicurezza”

I lavoratori: “Situazione esplosiva, servono più posti a sedere”

Sui treni regionali su cui viaggiano i frontalieri non c’è distanza di sicurezza. “Si viaggia uno vicino all’altro. Non è possibile rispettare le regole” dicono i lavoratori italiani. C’è rabbia nei loro racconti, ma anche tanta rassegnazione. Sono un migliaio circa i lavoratori ossolani che ogni mattina salgono sui treni in partenza da Domodossola per dirigersi a Briga.

Mercoledì sera la situazione si è fatta incandescente dopo che Bls ha annunciato ai titolari di abbonamento ferroviario che il treno delle 17.22 sarebbe stato soppresso. “Pensavamo di dover rientrare tutti a bordo del treno delle 18.22. Una situazione esplosiva” raccontano. Fortunatamente Bls ha organizzato un servizio navetta sostitutivo. Così una parte di frontalieri è potuto rientrare a bordo dei bus. “Resta il fatto che servono più posti a sedere sui treni che ci portano in Svizzera e la sera ci riportano a casa” spiegavano mercoledì sera molti lavoratori.

Sull’argomento Enrico Borghi ha presentato un’interpellanza ai Ministri degli Esteri, Lavori Pubblici e Sanità. Il deputato vogognese chiede al Governo di interessarsi del problema.

Pubblicato il 30 Ottobre 2020
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